IIIB Liceo scientifico - Storia
La peste del '300
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La peste in età moderna
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L'epidemia di Spagnola |
Nel 1348 una pandemia di peste sconvolse gran parte dell'Europa, la crescita demografica si arrestò e l'assetto economico e sociale delle nazioni colpite subì gravissime conseguenze. Notevole fu anche l'impatto psicologico descritto dalle cronache dell'epoca e da alcuni testi della letteratura (ad es. il Decameron di Bocaccio).
La scienza medica era all'epoca assolutamente incapace di capire la patogenesi della malattia e di curarla. Tra paure, pratiche magiche, superstizione e riti religiosi le popolazioni del tempo subirono impotenti il fenomeno. Gruppo A) La peste nella letteratura La peste di Firenze del 1348 (Boccaccio, Decameron) Gruppo B) La peste nell'arte L'iconografia della peste nel '300 |
Dopo la peste nera l'Europa subì epidemie cicliche e importanti furono quelle del 1404, del 1527/29 e del 1575. Nel Seicento ci furono due ondate particolarmente significative, nel 1630 (la peste descritta da Manzoni ne I Promessi sposi) e nel 1656. Le società moderne avevano imparato ad affrontare con misure igienico-sanitarie più efficaci il morbo (istituzione di cordoni sanitari, creazione di lazzaretti, coordinamento tra stati etc.), tuttavia la medicina non aveva fatto passi avanti sostanziali e la mentalità coltivava ancora pregiudizi e superstizioni. Solo nel XVIII secolo la peste scomparirà quasi completamente dal continente europeo
Gruppo C) La peste nella letteratura - Milano 1630 nel racconto di A. Manzoni (cap. XXXI e XXXII de I Promessi sposi; La storia della colonna infame) Gruppo D) L'iconografia della peste nel '600 (Atlas) Napoli, Roma, Bologna, Torino |
A partire dalla primavera del 1918 iniziò a diffondersi in tutto il mondo un’epidemia influenzale denominata “spagnola” poiché non essendo il paese iberico coinvolto nel conflitto mondiale la censura era meno rigida e le notizie pertanto circolavano più liberamente. Si stima che un terzo della popolazione mondiale fu colpito dall’infezione e che ci furono circa 50 milioni di decessi, alcuni ipotizzano fino a 100 milioni.
La mortalità provocata dal virus fu maggiore, a differenza delle normali influenze, nelle fasce di età comprese tra i 25 e 44 anni e quasi metà delle morti furono tra i giovani adulti di 20–40 anni. In Italia il morbo colpì con particolare virulenza la popolazione tra ottobre e novembre provocando più di 600.000 morti. Gruppo E) L’epidemia di spagnola nel comprensorio lepino e pontino. (D. Maraffino, Quel terribile autunno del 1918, pp. 96-111 e tav. p. 152) Gruppo F) L’epidemia di spagnola a Sezze (G.Onorati - I. Rizzo, La “peste” del XX secolo: l’epidemia di influenza spagnola a Sezze e l’intervento della Croce Rossa Americana 1918-1926 (pp. 127-144) |